Presentazione Museo Luzzetti
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Benvenuti nel Museo “Collezione Gianfranco Luzzetti”.
Il museo nasce nel
2019 a seguito del lascito, al comune di Grosseto, di un cospicuo nucleo di opere
raccolte nell'arco della sua vita dall’antiquario fiorentino – ma di origine
grossetana – Gianfranco Luzzetti.
Le 64 opere donate alla città
rappresentano il coronamento di un ambizioso progetto maturato dal collezionista nel
corso di un ventennio con l’intento di creare un museo in grado di attrarre turisti,
stimolare il senso di appartenenza della comunità e formare le nuove generazioni
alla cultura del bello. Il corpus principale della collezione riguarda l’arte
fiorentina del Seicento.
La collocazione all'interno di un monastero del Seicento, costruito
sotto la dominazione fiorentina di Grosseto, esalta l'identità della collezione che
si basa sull'arte barocca del capoluogo toscano, riscoperta e valorizzata solo a
partire dagli anni 60 del 900 grazie all'opera di importanti storici dell’arte come
Mina Gregori e antiquari come Gianfranco Luzzetti.
Tra le opere
seicentesche, da citare quattro dipinti di Pier Dandini, a cui è dedicata una sala,
e poi le opere di Santi di Tito, Cigoli, Passignano, Giovanni Martinelli, Jacopo
Vignali, Francesco Curradi, giovanbattista Vanni e Pietro Tacca.
Nella
collezione del museo sono visibili anche lavori afferenti alla scuola romana, tra
cui opere di Spadarino, del Passeri e del Rusconi, così come dipinti provenienti dal
Nord Italia come ad esempio una grande tela del Montalto e una piccola natura morta
di Panfilo Nuvolone. Compaiono anche capolavori del Settecento di Corrado Giaquinto
e Giovanni Domenico Lombardi detto l’Omino.
Completano la raccolta due
pitture di paesaggio dell’Ottocento di Maffei e di Markò. Il percorso espositivo si
snoda attraverso gli ambienti dell’antico convento seicentesco di Santa Chiara,
conosciuto come ex convento delle Clarisse, e della Chiesa dei Bigi.
La
nascita del museo ha permesso di recuperare attraverso un intervento di restauro
anche l’originale e perduto collegamento tra l'edificio conventuale e la storica
pertinenza della Chiesa, unica testimonianza di arte barocca in città.