Mostra temporanea
Abitare la vita, tra terra e cielo
Biglietti
Gratuito
Per tutti
Orari di apertura
Giovedi: 10 - 1317 - 20
Venerdi: 10 - 1317 - 20
Sabato: 10 - 1317 - 20
Domenica: 10 - 1317 - 20
Descrizione
Nell'ambito della Settimana della Bellezza, la Diocesi di Grosseto e la Fondazione Crocevia propongono in Clarisse due mostre sul tema dell'abitare:
Edoardo Milesi. Abitare la vita. Progetti per la Maremma
A cura di Giovanni Gazzaneo, Giulia Milesi e Mauro Papa
Pinturicchio e Alfarano. Dialoghi di terra e Cielo
A cura di Giovanni Gazzaneo e Mauro Papa
In occasione del completamento e della dedicazione della Chiesa di Siloe, il 7 dicembre, una mostra racconta i progetti di Edoardo Milesi per la Maremma. Dai restauri dei castelli di Collemassari e Vicarello alla realizzazione dello straordinario Auditorium della Fondazione Bertarelli e del modernissimo monastero di Siloe, i progetti di Edoardo Milesi (Bergamo, 1954) da più di vent'anni documentano una vocazione a concepire l'architettura come scienza dell'abitare, come forma viva e dinamica che usa materiali naturali in grado di modificarsi nel tempo e nelle stagioni. La conoscenza dei luoghi e della gente che abita quei luoghi è la premessa essenziale per il suo lavoro: «Non è un’utopia pensare ai luoghi mettendo assieme attività progettuale e cittadini, dove tutto si basa sul rapporto tra autore e fruitore, senza intermediari, senza compromessi. L'architettura è il punto d’incontro tra l’ambiente e i comportamenti umani, e abitare significa coltivare relazioni. “Stare assieme genera forma” ci ha insegnato Leon Battista Alberti».
La Settimana della Bellezza propone un nuovo dialogo tra un grande maestro dell'arte antica e un artista contemporaneo. In questa edizione, si incontrano le opere di Pinturicchio (Bernardino di Betto, Perugia 1454 – Siena 1513) e di Daniela Alfarano (Modena, 1976), unite dalla tensione tra Cielo e Terra: l’Orazione nell’Orto dipinta dal maestro umbro, con le mani del Cristo giunte in preghiera, e due grandi tavole dove le mani sono “scolpite” solo dalla grafite e dalla luce. L'opera di Pinturicchio risplende di cromie e dorature, mentre quelle di Alfarano non fanno uso dei colori. Per raccontare di sé e del mondo, del visibile e dell’invisibile, Daniela si lascia guidare dall’umiltà della grafite alla ricerca di una bellezza essenziale che, nel segno della semplicità, ci introduce al mistero.