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Descrizione
“DEMORPHUS La Voce dell’Ombra”
Immagini, Intrugli e Poesie di Matteo Petrini.
Grosseto, foyer del Teatro Moderno, via Tripoli 33, 5 Febbraio 2010
“Penso che Paradossalmente serva IL SOGNO per comprendere quello che c'è di più REALE.”. Questo mi ha scritto Matteo Petrini quando gli ho chiesto di parlarmi delle opere che intendeva presentare. “Un miscuglio disgustoso di immagini”, un groviglio di figure umane e semi-umane, di occhi, di colori, di voci; mi ricorda quei momenti in cui il cervello è così saturo di pensieri che sembra di sentirlo ronzare come il suono di certi apparecchi elettrici. “Immagini, intrugli e poesie” , ritratti di una Realtà inquietante e ostile, in cui non ci si sente adatti ma a cui siamo adattati. Sciami di piccole figure antropomorfe che diventano mostruose, mi fanno pensare a quel Paranoid Android di una canzone dei Radiohead, esserino artificiale dalle sembianze umane che chiedeva disperatamente di far cessare il rumore delle voci nella sua testa. “Sono proprio loro, queste immagini , queste figure ESTERNE alla realtà che si insinuano in essa e mi danno modo di comprenderla. La aggrediscono questa realtà, ma solo per svelarla, per andare alla verità più profonda che essa cela.”
Un intruglio di sogni? “Se una persona ha dei sogni dentro di sè che gridano e non vengono ascoltati, questi si ribellano diventando violenti perchè hanno voglia di essere realizzati.”. Allora sono le urla dei sogni che non trovano pace, e l’emergenza di darvi voce attraverso la ricerca artistica e la sperimentazione senza limiti di tecniche. Fotografia, scrittura, grafica, pittura a olio, graffito; tutte insieme in una bellissima incoerenza solo apparente, che completa e ribadisce l’idea di “Demorphus”, senza forma (= tutte le forme?).
Silvia Conforti