Clarisse Grosseto
Fondazione Grosseto Cultura
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I libretti di Mal'Aria di Arrigo Bugiani

Mostra temporanea

Italiano

20/12/2007 25/01/2008

Descrizione

20 dicembre 2007 - 25 gennaio 2008: mostra "I libretti di Mal'Aria di Arrigo Bugiani"
Biblioteca Chelliana – Centro di Documentazione Arti Visive – Comune di Grosseto
In collaborazione con la rivista “Per leggere”
I libretti di “Mal'Aria”
Mostra documentaria  
a cura di Simone Giusti e Mauro Papa
Grosseto, 20 dicembre 2007 – 25 gennaio 2008
Centro di Documentazione Arti Visive - Comune di Grosseto
Via Mazzini 97
 
Orari di apertura: lunedì, mercoledì, venerdì ore 17-19

 
presentazione: 
giovedì 20 dicembre, ore 16
Ridotto del teatro degli Industri
conferenza di Simone Giusti 
saranno presenti l’assessore alla cultura Lucia Matergi e gli eredi Bugiani 

 
Arrigo Bugiani scrittore e editore
 
Arrigo Bugiani (Grosseto, 1897 – Badia a Montemurro, 1994) deve la sua fama all'attività di
editore e di scrittore che egli ha svolto dagli anni Trenta fino agli anni Novanta del 900. Ha
attraversato l'Italia per motivi di lavoro, da Follonica a Cogoleto, a Torre Annunziata e ancora a
Follonica e a Grosseto agli inizi degli anni Cinquanta, poi di nuovo in Liguria e, infine, a Pisa, dal
1965. In ogni luogo ha lasciato tracce profonde grazie ai suoi scritti e alle sue iniziative editoriali,
costruendo una rete di amicizie che ha segnato la storia della cultura italiana. 
Nel 1979 la Biblioteca Universitaria di Pisa dedica una mostra a Bugiani e ai Libretti di
Mal'aria. Dieci anni dopo è il Comune di Pistoia a inaugurare un'altra mostra e a pubblicare un
importante catalogo. Nel 1996 il Comune di Genova promuove il Convegno di Studi “Il pianeta di
Arrigo Bugiani” e inaugura la mostra “Scoprire le carte”, dedicata ancora una volta ai Libretti di
Mal'aria. Per volontà dei figli Orso e Maria Teresa le carte di Bugiani sono oggi conservate a
Firenze, all'Archivio Contemporaneo “A. Bonsanti” del Gabinetto Vieusseux. La Biblioteca
Chelliana di Grosseto conserva alcuni libri di Bugiani e la collezione completa dei 568 libretti di
Ma'aria che la famiglia Bugiani ha voluto donare alla città di Grosseto.
 
 
Arrigo Bugiani a Grosseto
 
Arrigo Bugiani visse a Grosseto all'inizio degli anni Cinquanta, quando la città, impegnata
nell'opera di ricostruzione postbellica, si presentava come un grande cantiere in cui tutto sarebbe
potuto accadere. Bugiani, in quegli anni, pur lavorando all'ILVA di Follonica aveva stretto un
importante sodalizio con don Amleto Pompili, punto di riferimento degli intellettuali cattolici
grossetani, insieme al quale fondò la rivista “Mal'Aria”, stampata a Massa Marittima dal 1951 al
1954. Sono anni importanti, durante i quali Bugiani e Pompili organizzano incontri con scrittori e
intellettuali, discutono di letteratura e di politica, costruiscono legami e rapporti di fiducia.
Di quegli anni restano poche tracce. Questa piccola mostra dedicata ai Libretti di Mal'aria
vuole essere l'occasione per avviare una campagna di raccolta e archiviazione di documenti, di
riviste e di libri appartenenti a quel momento culturale. Per non disperdere un patrimonio di grande
valore per la città di Grosseto, è importante che tutti i cittadini partecipino alla raccolta.
Nel 2008 il Comune di Grosseto e la rivista  “Per leggere” daranno vita ad una mostra
documentaria, un seminario di studi ed una pubblicazione su Bugiani a Grosseto.
 

 
I libretti di Mal'aria (1960-1994)
 
La rivista maremmana “Mal'Aria” fu un semplice capriccio di provinciali che si sbizzarrì nel
giro di soli nove numeri, negli anni dal 1951 al 1955. E siccome “di cosa” nasce cosa e il tempo la
governa, finita la rivista, da essa derivarono dei fogliettini da principio popolareschi: veramente
popolareschi di contenuto e di portamento – non  costavano due centesimi – fatti per riprendere
cosucce vecchie poco note o dimenticate oppure per mettere alla portata dei poveri il notevole
pregio di scrittori e artisti attuali. Ma chi l'avesse detto: si vede che in tali foglietti cosiddetti
“Libretti di Mal'Aria”, c'era dentro il seme della continuità, il segno dell'origine, se la passione si
ridestava come al tempo di prima...