Autore
Federico Bonaldi
Data
1980 ca
Tecnica
terracotta dipinta
Dimensioni
32x60x30
Oggetto
scultura ludica
Collocazione
Clarisse
Descrizione dell'opera e iscrizioni
Lo scultore e ceramista veneto Federico Bonaldi venne invitato dall'amministrazione comunale a fare una mostra a Grosseto nel 1983 (Galleria Pascucci, 17 - 31 marzo). In quell'occasione espose figure “mostruose” come sfingi, basilischi, elfi e in genere creature fantastiche che associavano caratteristiche antropomorfe a elementi zoomorfi e oggetti simbolici. Tra queste presentò l'opera in oggetto, che sembra raffigurare un grande gufo chimerico e che, nella produzione di Bonaldi, fa parte di un repertorio figurativo consolidato, legato alla celebrazione fiabesca della perduta civiltà contadina con il suo ricco patrimonio di saggezza popolare e di consuetudini con il mondo della natura. Proprio questo legame con le tradizioni popolari, probabilmente, ha ispirato la scelta di Bonaldi da parte della commissione consultiva della Galleria Pascucci, che proprio in quegli anni comprendeva l'antropologo Roberto Ferretti. In sintonia con le proposte creative di Ferretti (vedi supra), Bonaldi si è incessantemente impegnato a amalgamare nelle sue opere, come un “alchimista della conoscenza”, gli elementi delle più disparate culture di cui era appassionato cultore: dai bestiari medievali alla Cabala ebraica, dalla mitologia andina alla religiosità barocca, dalle iconografie Pop alle immagini paleolitiche. Ecco allora i “mostri”, il lato oscuro dell’identità umana, nelle più varie dimensioni: caricature di un potere arrogante, motteggi ad una cultura vanagloriosa, sberleffi per una ricchezza stupida ed esorcismi contro la prevaricazione.
Biografia dell'artista e bibliografia
Federico Bonaldi (Bassano del Grappa 1933 – 2012) manifesta giovanissimo la capacità di esprimersi attraverso la modellazione plastica, antico retaggio artistico del territorio veneto. Al diploma, conseguito nel 1954 (Istituto d'Arte di Venezia), segue il magistero d'Arte Ceramica (Venezia, 1954-1956). Dal 1957 apre un laboratorio nel paese natale, Bassano, a cui rimarrà legato per tutta la vita. Alla Biennale di Venezia, dove era già stato presente nel 1952, espone nella Sezione Arti Decorative nel 1964 e nel 2011. Oltre ad essere custodite in numerosi musei, anche internazionali, le sue opere sono state pubblicate nel prestigioso volume Ceramica italiana del Novecento, edito nel 2005 da Electa, ed esposte anche nella grande mostra antologica La scultura ceramica contemporanea in Italia allestita alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 2015 (12 marzo - 7 giugno).
Proprietà
Comune di Grosseto
Stato di Conservazione
buona