Autore
Ernesto Treccani
Data
1958
Tecnica
olio su tela
Dimensioni
154x74
Oggetto
dipinto
Collocazione
Clarisse
Descrizione dell'opera e iscrizioni
Nel marzo del 1959 Ernesto Treccani fu invitato ad allestire una mostra personale nella Galleria comunale Pascucci, inaugurata l'anno precedente. In quella occasione, il Comune decise di comprare una delle opere esposte per destinarla alla “istituenda pinacoteca comunale” voluta dall'assessore alla pubblica istruzione Del Fa e mai realizzata. Per ovviare alla scarsità di risorse disponibili, l’amministrazione trovò una felice soluzione: in occasione degli appalti per la costruzione di edifici comunali, le imprese appaltatrici dovevano stanziare, in ragione della legge sul 2%, le somme necessarie a comprare le opere in questione. Così, per 118.000 lire, venne acquisita la Vendemmiatrice di Treccani, inserita nel computo delle opere destinate ad abbellire le scuole elementari di Via Emilia. Interessante segnalare, per comprendere la reazione del pubblico grossetano a questa iniziativa, la recensione negativa espressa sul “Tirreno” da Fenenna Bartolommei che, lamentando le forzature antiestetiche del realismo, criticava i “visi cupi, verdi, occhi che sembrano spalancati su visioni spaventose, sfondi da tragedia greca, creature brutte, repellenti” e l’eccessivo uso del “verde da eschimosi, da decomposizione”.
Biografia dell'artista e bibliografia
La collezione comunale include oggi altri dipinti (più recenti) di Ernesto Treccani (Milano 1920 – 2009) provenienti dalle donazioni Sbrilli e Tarquini, a testimoniare il lungo percorso creativo di una delle più importanti voci della cultura artistica italiana del dopoguerra: figlio di Giovanni (fondatore dell'Enciclopedia Italiana) e convinto antifascista, non ancora ventenne fondò e diresse la rivista milanese “Corrente” (1939-1949) per poi diventare uno dei promotori del movimento realista e redattore di “Il 45”, “Pittura” e “Realismo”. Le sue opere, dopo il neocubismo dei secondi anni Quaranta, hanno affrontato con intonazione espressionista tematiche sociali legate alle lotte contadine nel Meridione (fu consigliere comunale a Melissa, villaggio crotonese dove ebbe luogo un tragico eccidio di contadini) e alla desolata periferia industriale del Nord. Dalla metà degli anni Cinquanta la sua ricerca si è orientata, soprattutto nei paesaggi e nei ritratti, verso un intimismo cromatico dai toni lirico fiabeschi. Ha partecipato alle Biennali di Venezia del 1950, 1952 e 1956 e a tutte le quadriennali romane dalla V alla XI edizione. Nel 1978 ha istituito a Milano la Fondazione Corrente, della quale fanno parte anche l'Archivio a lui dedicato e una collezione di sue opere.
Proprietà
Comune di Grosseto
Stato di Conservazione
buona