Clarisse Grosseto
Fondazione Grosseto Cultura
Lista

#264 • Addio agli alberi

Autore

Mirella Bentivoglio

Data

1971 - 1995

Tecnica

serigrafia su plexiglass

Dimensioni

31x50

Oggetto

dipinto

Collocazione

Clarisse

Descrizione dell'opera e iscrizioni

“I miei lavori sono sempre piccole rivelazioni, al di là della suggestione visivo-estetica”. Così spiega le sue opere Mirella Bentivoglio – una delle più grandi esponenti della Poesia Visiva in Italia – che si propone di “ri-significare” le cose inseguendo l'etimologia della parola. Così, in Addio agli alberi, serigrafia realizzata per la prima volta nel 1971, l'Addio è espressione di rammarico o di rimpianto per qualcosa che si perde, che si ritira dalla scena: gli alberi, la natura, la terra madre. Nel catalogo della mostra Terra madre (Torre di Mosto, Venezia 2012), Mirella accompagna la riproduzione dell'opera esposta con una lirica di Ovidio (“Ogni pianta ha la sua patria”) e con le sue parole: “La favola è la trasformazione domestica del mito ed è sempre stata narrata dalle donne, forse è stata creata da loro lungo i secoli con il concorso di tutti. E l’albero, nelle pieghe dei suoi miti e delle sue mitologie, quante volte nasconde il libro. Secondo un ciclo di affreschi di Piero della Francesca l’albero da cui fu tratto il legno della croce è cresciuto da un seme posto sotto la lingua di Adamo: il linguaggio è albero”. Il linguaggio è albero, e nel linguaggio si sente il bisogno sincero di un saluto ultimo, la cui pronuncia sancisca una separazione definitiva, il punto in cui qualcosa finisce, la storia comune si divide: Addio. Ma nell'Addio di Mirella non c'è separazione, occlusione, cesura ma un'esile lastra trasparente che unisce e mette in comunicazione: un segno di speranza e redenzione che, in contrasto col titolo dell'opera, rivela la complessità e l'eterna contraddizione in cui germogliano i semi dell'arte.

Biografia dell'artista e bibliografia

Mirella Bentivoglio (Klagenfurt, Austria 1922 – Roma 2017) dal 1965 ha operato nell’ambito della poesia visiva - presupposto dell’arte concettuale - della quale ha contribuito a gettare i fondamenti teorici anche come organizzatrice di alcune importanti rassegne storiche. Ha partecipato alla Biennale di San Paolo del Brasile (1973, 1981, 1994), a Documenta di Kassel nel 1982, alla Quadriennale di Roma nel 1986 e alla Biennale di Venezia, con una presenza assidua dal 1969 ad oggi. Proprio per la Biennale veneta, nel 1978 ha curato una sezione espositiva (“Materializzazione del linguaggio”) che, celebrando l'arte al femminile e invitando ottanta artiste, a tutt'oggi rimane un unicum per le istituzioni italiane. Nel corso della sua multiforme attività, è riuscita non solo a valorizzare i lavori di moltissime poetesse-artiste, ma anche a raccogliere una collezione (donata al Mart di Rovereto) di grande forza e originalità, che offre un panorama completo di tutta l’arte verbo visiva femminile dagli anni Sessanta ai giorni nostri. L'opera donata al Comune di Grosseto, che non ha implicazioni col tema del cavallo, non fu esposta in Celtracon e non è pubblicata nel relativo catalogo.

Proprietà

Comune di Grosseto

Stato di Conservazione

buona