Clarisse Grosseto
Fondazione Grosseto Cultura
Lista

#377 • Aerovista di Grosseto

Autore

Umberto Bonetti

Data

1930 ca.

Tecnica

Tecnica mista su carta

Dimensioni

23x34 cm

Oggetto

Dipinto

Collocazione

CLARISSE

Descrizione dell'opera e iscrizioni

Le uniche visioni “futuriste” di Grosseto sono due opere su carta del viareggino Uberto Bonetti. La prima, pubblicata da Maremma Magazine nel 2013, è intitolata Corsa motociclistica – ma rimane suggestiva l'ipotesi che possa aver riprodotto il Giro d'Italia passato a Grosseto nel 1933 – e celebra il mito della modernità fascista mettendo dinamicamente in primo piano, tra i monumenti cittadini, le nuove opere del Ponte Mussolini e del Palazzo delle Poste. L'opera in oggetto, invece, fa parte di un ciclo molto noto tra le produzioni di Bonetti, quello delle Aeroviste italiane, aeropitture realizzate fra il 1932 e il 1940 in cui sono rappresentate diverse città italiane. Il Palazzo delle Poste, simbolo della nuova Grosseto fascista, è rappresentato addirittura due volte, mentre i monumenti religiosi della città non trovano più spazio nella composizione. Unico elemento antico, gravitante intorno al perno azzurro della Vasca di fronte al Palazzo delle Poste, è il Casino delle Palle, garitta medicea posta sui bastioni – che ospitò lo studio del pittore Bruno Bacherini – distrutta durante i bombardamenti alleati. L'opera, proveniente dalle collezioni della Galleria ArtElite, è stata acquistata da Fondazione Grosseto Cultura appositamente per la mostra della Collezione delle Clarisse. Dello stesso ciclo e autore è un'aeroveduta di Orbetello con le mura e la laguna sorvolate dagli idrovolanti della celebre Transvolata atlantica del 1933.

Biografia dell'artista e bibliografia

Uberto Bonetti (Viareggio 1909-1993) studiò presso l'Accademia di Belle Arti di Lucca dove ebbe come insegnante Lorenzo Viani. Nel 1930 a Viareggio conobbe Filippo Tommaso Marinetti. L'anno dopo disegnò Burlamacco, la celebre maschera carnevalesca di Viareggio. Intorno al 1932 aderì ai principi dell'Aeropittura futurista enunciati nel 1929 da Marinetti, Balla e Depero. Dal 1932 al 1935, e nel 1938, collaborò con disegni ispirati alla tematica del volo al settimanale “L'Artiglio”, organo ufficiale del partito fascista lucchese. La sua produzione comprese anche vignette satiriche, che furono pubblicate su alcuni dei giornali più importanti d’Italia come “La Lettura” ed “Il Corriere della Sera”. Dal 1932 iniziò a lavorare presso gli stabilimenti cinematografici Pisorno a Tirrenia ma solo dal 1939 poté firmare i suoi lavori come architetto di scena. Incoraggiato da Depero e Thayaht, Bonetti si dedicò anche alla moda creando modelli d'abiti futuristi, ma non rallentò il suo impegno come architetto, scenografo, decoratore, né come caricaturista e grafico. Continuò a viaggiare molto e nel 1942 partì per l’Albania per compiere una serie di sopralluoghi finalizzati alla realizzazione del film “Skenderberg - l’aquila di Albania”. Al rientro maturò la svolta ideologica che lo portò a entrare nella Resistenza. Si unì ai partigiani, venne catturato e deportato. Durante un bombardamento degli alleati il suo studio venne distrutto e con esso gran parte dell’opera grafica e pittorica. Nel Dopoguerra, malato, continuò a lavorare per il cinema, per il Carnevale di Viareggio e per il Premio Letterario Viareggio. Negli anni Cinquanta declinò un invito a recarsi negli Stati Uniti per realizzare cartoni animati per la Warner Bros e cominciò a insegnare negli Istituti d'Arte di Lucca, Pietrasanta e poi Faenza. Negli anni Settanta tornò con rinnovato slancio al suo primo amore, l’acquarello, del quale divenne un indiscusso maestro.

Proprietà

Comune di Grosseto

Stato di Conservazione

Buono