Clarisse Grosseto
Fondazione Grosseto Cultura
Lista

#74 • Antonio Bueno vestito da marinaretto

Autore

Luca Alinari

Data

1970 ca.

Tecnica

Tecnica mista su tela

Dimensioni

74x105 cm

Oggetto

Dipinto

Collocazione

CLARISSE

Descrizione dell'opera e iscrizioni

Nel marzo del 1981, l'amministrazione comunale presentò a Grosseto la collettiva Museo mobile: nuovi versanti della pittura in Toscana. Questa mostra, rispetto all’analoga rassegna regionale Immagine critica del 1975, non era più ascrivibile al solo filone sociale ma, inaugurando la nuova tendenza fantastica e ironicamente surrealista che dominava la pittura toscana di quegli anni, presentava autori emergenti come Luca Alinari, Renato Bittoni, Massimo Cantini, Franco Lastraioli, Antonio Possenti, Anna Tondo e Piero Tredici, tutti autori di cui il Comune di Grosseto possiede almeno un'opera. L'“ironia del quotidiano” di Luca Alinari tornò ad essere presentata in città da Miklos Varga nel maggio dello stesso anno, quando l'autore fiorentino fu invitato ad allestire una mostra personale nella Galleria comunale Pascucci. In quell'occasione, il Comune acquisì l'opera Antonio Bueno vestito da marinaretto, che rappresenta il celebre pittore – con cui Alinari aveva esposto nella mostra Alla ricerca dei maestri perduti (1971, Firenze, Galleria Inquadrature) – come una costellazione bambina e giocosa che sta per svanire. L'omaggio alla svolta “retroguardista” di Bueno era esplicita nelle parole di Alinari: “Da ragazzino, sulle spiagge, raccoglievo ciottoli colorati o tubetti strizzati di dentifricio. I ragazzini amano gli oggetti trovati. Poi arrivano i codici, i sistemi, i variegati rituali delle biennali accademiche. Un giorno, sulle spiagge, troveremo anche quelli”. Il Comune di Grosseto, grazie alla Donazione Tarquini, conserva un'altra opera di Alinari ma, rispetto alla celebrazione “concettuale” del dipinto dedicato a Bueno, l'opera della collezione Tarquini, acquistata dalla Galleria 38 di Grosseto alla fine degli anni Ottanta, prelude a una dimensione onirica più ingenua e metamorfica, dove un paesaggio di orizzonti fantastici e valli incantate si nutre di colori sgargianti e disegni fluidi come arabeschi. V: liceo artistico, prof. Lo Pinto, a.85/86

Biografia dell'artista e bibliografia

Luca Alinari (Firenze, 1943 - 2019) ha organizzato nel 1968 la sua prima esposizione personale presso la Galleria Inquadrature di Firenze. Durante gli anni Settanta ha condotto le sue ricerche nel libero accostamento di oggetti e figure all’interno di atmosfere fantastiche e sospese, sulla suggestione delle ricerche Neodada, utilizzando tecniche eterogenee: disegno con uso di colori fluorescenti, decalcomania, collage, trasposizioni fotografiche. Nella seconda metà degli anni Settanta il suo nome ha iniziato a diffondersi tra critici e pubblico finché, nel 1982, è stato invitato alla Biennale di Venezia dove ha allestito una sala personale. I suoi quadri, veri e propri racconti di mondi fiabeschi, si caratterizzano per la vivace, quasi vivida, stesura dei colori e per la sostituzione delle parole con segni figurativi spesso archetipici. Dal 1989 la sua fama è lievitata, sino a realizzare mostre in sedi prestigiose come il Palazzo Reale di Milano o il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova. Ha partecipato anche alle Quadriennali del 1975 e del 1986.

Proprietà

Comune di Grosseto

Stato di Conservazione

Buono