Clarisse Grosseto
Fondazione Grosseto Cultura
Lista

#368 • Campagna senese

Autore

Renzo Capezzuoli

Data

1939

Tecnica

Olio su tela

Dimensioni

42x54 cm

Oggetto

Dipinto

Collocazione

CLARISSE

Descrizione dell'opera e iscrizioni

Renzo Capezzuoli, pittore senese giunto in Maremma per insegnare materie artistiche nella scuola pubblica, ha rivestito un ruolo primario nella Grosseto degli anni Trenta divenendo Fiduciario provinciale del Sindacato Fascista Professionisti ed Artisti. Con Tolomeo Faccendi, Carlo Gentili, Gino Parrini e Nazzareno Rosignoli istituì il primo “Gruppo grossetano” di artisti che espose anche in ambito nazionale (Milano, 1941). Nel 1940 organizzò la Sesta Mostra Sindacale Maremmana d'Arte e, per l'occasione, l'amministrazione provinciale di Grosseto acquistò la sua opera Campagna senese. Il dipinto è stato esposto nella grande rassegna dedicata all'Arte in Maremma nella prima metà del Novecento (Grosseto 2005-2006). La pittura di Capezzuoli rappresentò il contraltare localista della visione cosmopolita di Vagaggini. Se Vagaggini scelse di legarsi al realismo magico di Bontempelli, indirizzo culturale legato all'esperienza internazionale di Stracittà, Capezzuoli scelse invece di aderire a Strapaese, tendenza letteraria che, fiancheggiando il fascismo più populista e tradizionalista, si ispirava alle tradizioni schiettamente contadine e paesane in funzione antimoderna e antiromana. Mino Maccari, grande divulgatore di Strapaese e direttore della rivista “Il Selvaggio”, premiò la fedeltà di Capezzuoli con la nomina a “vicerè di strapaese per le Maremme”. Da questo momento Capezzuoli scrisse per Il Selvaggio alcune Cronache Strapaesane che descrivevano fedelmente le tradizioni e i comportamenti della gente che viveva in Maremma. Nonostante ciò, non si lasciò mai sedurre dalla possibilità di alimentare, con la pittura, la suggestione delle scene strapaesane che descriveva in letteratura e propose una versione del paesaggio – alimentata dal riferimento “novecentista” del maestro Alberto Caligiani – mai bozzettistica né stereotipata. Abituato a studiare, misurare, disegnare sulle mappe canali e pianure – fu anche disegnatore per il consorzio di bonifica Osa Albegna – espresse nei suoi dipinti degli anni Trenta una sintesi delle forme che prevedeva scenari di contesto mai metafisici ma concreti e plastici in cui disporre i profili dei terreni, dei cubi delle case, dei solchi dei campi e dei fusi regolari dei cipressi.

Biografia dell'artista e bibliografia

Renzo Capezzuoli (Siena 1909 - Roma 1966) si trasferisce nel 1926 a Lucca dove si diploma all’Accademia di Belle Arti. Nel 1931 espone alla Seconda Mostra Sindacale di Lucchesia e nel 1933 segue il padre a Grosseto, dove trova lavoro come insegnante all’Istituto Magistrale. In poco tempo Capezzuoli diviene il fulcro dell’attività artistica grossetana e riceve la carica di Fiduciario provinciale del Sindacato Fascista Professionisti ed Artisti. In questa veste organizza le mostre sindacali di Grosseto degli anni Trenta. Nel 1936 partecipa alla guerra in Africa orientale e, dopo essere tornato in Maremma, tra il 1939 e il 1940 realizza un grande affresco nell’aula magna della Regia Scuola Tecnica Industriale di Avviamento Professionale a Grosseto (attuale Istituto Professionale). A livello nazionale, espone con una mostra personale a Torino nel 1939 (Palazzo Lascaris) e alla Seconda ed alla Terza rassegna del Sindacato Nazionale Fascista di Belle Arti: a Napoli nel 1937 e a Milano nel 1941. Durante la guerra ripudia il fascismo e nel 1944 collabora con il Comitato di Liberazione Nazionale di Castel del Piano. La stagione grossetana di Capezzuoli si chiude definitivamente nell’aprile 1946 quando, con la famiglia, si trasferisce a Siena. Nel 1947 vince il concorso per l’insegnamento di materie artistiche presso le scuole medie superiori e si trasferisce a Milano. Tre anni dopo, sulla scia di nuovi interessi in ambito cinematografico e nel settore dell’arredamento, si sposta a Roma dove, un anno prima di morire, espone alla IX Quadriennale opere di un nuovo indirizzo stilistico essenziale e astrattizzante.

Proprietà

Comune di Grosseto

Stato di Conservazione

Buono