Exhibition
Italian
Description
FOTOGRAFIE DI ENRICO POMPEANO, 4-6 maggio 2012, Spazio Cedav
ore 17-20, ingresso libero
Spazio Espositivo CEDAV, Via Mazzini 97
Inaugurazione venerdì 4 maggio ore 18
La maggior parte delle opere in mostra è relativa a una serie fotografica dedicata a monumenti, edifici, luoghi di Partanna, un piccolo paese della provincia di Trapani, in Sicilia.
Nel tentativo di far emergere una nuova possibilità di esperienza della bellezza, i luoghi e i dettagli sono “trasfigurati” dalla manipolazione digitale per ottenere effetti di straniamento e decontestualizzazione formale.
Il fotoritocco permette di operare delle trasformazioni di luce, di colore, di andamenti lineari che offrono della realtà un senso che va “oltre” la sua rappresentazione e che apre un varco verso la metafisica, verso la trasfigurazione nel tempo e nella memoria. Enrico Pompeano ha lasciato Partanna a 18 anni. Con le sue immagini vuole evidenziare che la memoria ricorda per dettagli, per nuclei di senso, e attraverso i dettagli tenta di recuperare lo stato affettivo con i luoghi vissuti. La sua memoria, in particolare, si riflette nelle foto documentando e re-inventando segni legati non solo alle trasformazioni naturali del territorio, ma anche agli effetti traumatici del terremoto del Belice del 1968 (Partanna si trova tra Gibellina e Montevago, entrambe distrutte totalmente). Questo lavoro si pone quindi come un viaggio di ritorno sentimentale, come un percorso di ricucitura tra la situazione attuale e quella preesistente al terremoto.
La celebrazione di dettagli torna nell'operazione concettuale più originale che sia visibile in mostra: la riproduzione di “virtuali” frammenti di affreschi desunti dal ciclo pittorico della chiesa di San Rocco. Gli affreschi in originale sono integri, ma Pompeano li ha interpretati come frammenti che costringono il fruitore a ricostruire il senso dell’immagine. Cesare Brandi, nella sua celebre “Teoria del restauro”, parla di “unità potenziale” a proposito dell'artisticità che possiede ogni frammento di un ciclo pittorico profondamente ferito e lacunoso: da un dettaglio all'insieme, ogni frammento evoca in potenza un'unità d'arte. Un'unità virtuale e carica di espressività compiuta che deve essere immaginata e ricostruita dal fruitore. Questo sforzo creativo viene quindi delegato da Pompeano all'osservatore delle sue opere, che volendo può confrontare la realtà “concreta” (il ciclo di affreschi integro) con quella “virtuale” (il ciclo di frammenti elaborato al computer), e riflettere sul fatto che tutta la realtà ha comunque natura “virtuale”: non solo la materia è forma ed espressione di energia, come ci insegna la fisica, ma anche la stessa attività percettiva non si pone come un’attività ricettiva “passiva” ma come un’elaborazione attiva di dati.
Enrico Pompeano (Partanna/Trapani, 1946) svolge attività di educatore dal 1971. Nel 1975 consegue la laurea in Pedagogia presso l’università di Firenze e nel 1979 diventa Direttore didattico, attività che svolge fino al 1997. Dal 1979 comincia l'attività artistica e nel 2000 si laurea con una tesi su“L’educazione all’arte contemporanea: un problema difficile, una soluzione possibile”. Dal 2001 cura l’attività progettuale dell’associazione A.B.C. ONLUS e realizza il progetto “Arteambiente” che ogni anno coinvolge più di mille alunni di varie scuole, da quelle dell’infanzia alle superiori, della provincia di Grosseto. Dal 2009 collabora con il Cedav di Grosseto come responsabile dell’attività didattica.