Author
Bruno Saetti
Date
1972
Technique
Affresco su tela
Size
36x56 cm
Object
Dipinto
Placement
CLARISSE
Opera description and registrations
“Forse con i miei muri e i miei Soli sono tornato ai primi giorni di vita dell'uomo: alle sue aride narrazioni rupestri ma anche alle sue prime speranze solari di uomo alle prese con i tremendi problemi della natura”. Così scriveva Saetti presentando la mostra delle sue opere nel Convento di San Francesco a Grosseto, nel 1978 (Primo premio di pittura Giuseppe Friuli; Omaggio al Maestro Bruno Saetti), in cui espose anche questo dipinto. L'opera celebra il sole, un soggetto ricorrente nella produzione del maestro veneto a partire dagli anni cinquanta, con la raffigurazione sintetica ed evocativa di albe e tramonti sulla laguna veneta. Veneti sono d’altra parte l'indugio sul colore, le sue vibrazioni luminose, il sentimento di attonito stupore dello spazio. Nei decenni successivi, distillandosi in soluzioni sempre più astratte, il motivo iconografico del sole è diventato simbolico ed archetipo rinunciando a qualsiasi suggestione naturalistica. Franco Solmi, nel catalogo della mostra grossetana, sosteneva che “il misticismo di Saetti si rivela più nelle immagini profane che in quelle legate all'iconografia di tradizione religiosa; c'è più trascendenza in questi soli immensamente incombenti su terre ed acque, ormai non più riconducibili a paesaggi determinabili, che nel San Paolo”. E proseguiva: “Qui tempo e spazio si annullano nell'immoto fluire della luce; s'accendono fuochi e brume improvvise e tutto, incessantemente, passa dalla materia all'immateriale, e alla materia ancora ritorna addensandosi in un respiro d'infinito”. Questo dipinto era l'opera più importante della collezione della Pinacoteca Friuli, istituita nel 1978. Qualche anno fa la collezione è stata smembrata, i dipinti messi in vendita e Tarquini ha acquisito l'opera di Saetti, per poi donarla al Comune di Grosseto.
Artist biography and bibliography
Bruno Saetti (Bologna 1902 – 1984) fu ammesso nel 1928 alla Biennale di Venezia, a cui partecipò in seguito per ben 14 edizioni (nel 1938 ebbe una sala personale). Nel 1930 divenne insegnante presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia – dove è stato direttore tra il 1950 e il 1956 – e nel 1931 partecipò, per la prima volta, alla Quadriennale di Roma. Pittore di sensuali nudi femminili, maternità, nature morte e paesaggi, ma anche di figure simboliche come gli angeli, Saetti rifiutò i linguaggi delle avanguardie attestandosi su un realismo espressionista sorretto da un severo rigore compositivo. Dal 1935, in seguito a una visita a Pompei, iniziò a praticare la tecnica dell'affresco in molteplici varianti (affreschi strappati, oli con inserti di affreschi, affreschi con inserti di materiali vitrei o marmorei, mosaici) specializzandosi a tal punto da essere considerato il più celebre “maestro frescante” della modernità. Ha realizzato affreschi su supporti murali (Università di Padova; Santa Maria delle Grazie a Bologna), su tela (dipinti nella Galleria d’Arte Moderna di Bologna e nella Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma) e, come effetto estetico, nelle litografie, la cui carta preparata riproduceva la ruvida superficie murale. Presente alle più importanti manifestazioni in Italia e all'estero, Saetti ha ottenuto anche numerosi riconoscimenti; ad esempio, è stato premiato alla Quadriennale di Roma del 1939, alle Biennali di Venezia del 1952 e del 1962 (premio della critica per l'arte sacra) e alla Biennale di San Paolo del 1953.
Property
Comune di Grosseto
Preservation status
Buono