Author
Tolomeo Faccendi
Date
1938
Technique
cera
Size
60x70x30
Object
scultura
Placement
Clarisse
Opera description and registrations
Il Comune di Grosseto possiede un’ampia collezione delle opere di Meo Faccendi: il busto del medico Santini di Montiano in bronzo; Testa di uomo in terracotta (1953); il busto de L’idiota in cemento (1953); testa di frate cappuccino e un altro busto di uomo in cemento: Zingaro. Queste opere sono collocate alla fine della Galleria di Clarisse, nel vano scala con le opere di Carlo Gentili. Inoltre, nell'atrio del municipio è collocato il cosiddetto Bassorilievo Mazzoncini, un'opera in gesso commissionata da Tullio Mazzoncini in memoria dei compagni internati nel campo di concentramento di Mauthausen.
Artist biography and bibliography
Scultore autodidatta ed abile ritrattista, Tolomeo Faccendi (Grosseto 1905-1970) è riuscito per un trentennio a catalizzare più di ogni altro gli interessi artistici di Grosseto, soprattutto grazie ai numerosi monumenti che ancora oggi si trovano nelle piazze e nelle strade della città. Dagli esordi negli anni Trenta al premio Grifone d'Oro del 1968, Faccendi non solo è stato l'artista locale più celebre, ma anche l'autore di una serie di sculture pubbliche – il buttero, il cinghiale, il puledro – che hanno emblematizzato l'immagine della Maremma in icone dal valore di stereotipo. La sua fortuna fu precoce: nel 1937 conobbe a Grosseto il celebre scultore Arturo Martini che lo invitò a partecipare alla Biennale del 1938, massimo riconoscimento ufficiale per un artista del tempo. Nel 1942 inviò la sua Addolorata alla Rassegna internazionale di Dusseldorf e nel 1943 partecipò alla IV Quadriennale di Roma. Nel dopoguerra ebbe incarichi importanti soprattutto in ambito ecclesiastico, fornendo l’intera decorazione plastica dell’erigenda basilica del Sacro Cuore a Grosseto (1954-1960).