Clarisse Grosseto
Fondazione Grosseto Cultura
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#83 • Le mura di Grosseto

Author

Neno Rosignoli

Date

1939

Technique

olio su tela

Size

50x58

Object

dipinto

Placement

Clarisse

Opera description and registrations

L'assessore alla cultura Alfio Gianninoni, presentando la retrospettiva che Grosseto dedicava a Neno Rosignoli nel 1983, scriveva: “Il termine maremmano è troppo spesso un'etichetta fascinosa e non di rado irrazionale, il segno di una metafisica di campanile che stenta a individuare i reali processi storici, tuttavia è difficile rinunciarvi per una figura come quella di Neno, sia che, giovane asciutto e silenzioso, passeggi furtivamente in una città ormai cambiata, sia che pedali sulla bicicletta con i pennelli stretti nel portapacchi, che fatica tutto il giorno a rompere e a trasportare la terra e che di notte la tratta di nuovo, dipingendola con gli oli e con gli acrilici, rubandola al sogno e al sonno. Di quegli anni, di quelle parole, di quel lavoro estenuante a tagliare canali sotto il sole, sono rimasti i suoi quadri pacati, di una misurata armonia, di una compostezza artigiana”. E pacata, armonica e composta è questa veduta di Grosseto, esposta nella V mostra sindacale maremmana d'arte del 1939 e acquistata per l'occasione dall'amministrazione comunale. Umile protagonista dell'epopea maremmana delle grandi bonifiche, il terrazziere (o badilante) Rosignoli rifiutò nella sua arte proclami estetici ed evasioni liriche, dedicando a Grosseto visioni semplici, antimonumentali e silenziose. Sull'esempio della pittura di Soffici e Rosai, negli anni Trenta i paesaggi e le vedute suburbane di Rosignoli erano privi di figure umane e testimoni di una pittura scabra, essenziale, dal segno incisivo e dal colore terroso. Nel dopoguerra, Rosignoli fu tra i promotori del Circolo artistico grossetano che si riuniva nella Galleria della Chimera. Continuò a dipingere all'aperto, ma i suoi paesaggi cambiarono, adottando tratti e gamma cromatica più liberi ed espressionisti. Dalla metà degli anni Cinquanta la figura umana, soprattutto braccianti e contadini “riversi al suolo, schiantati dalla fatica operaia” e nature morte essenziali, caratterizzarono la sua produzione pittorica, che si fece sempre più elegiaca ed evocativa.

Artist biography and bibliography

Nazzareno (Neno) Rosignoli (Grosseto 1913-1979) si formò nella bottega dello scultore Ivo Pacini insieme all’amico Carlo Gentili, con il quale espose in tutte le mostre sindacali provinciali di Grosseto a partire dal 1935. Nel 1936, nel 1939 e nel 1942 partecipò anche alle mostre sindacali interprovinciali di Firenze, e nel 1941 espose nella collettiva dei pittori grossetani a Milano. Già reclutato per l’Africa Orientale (1935), con l’inizio della guerra andò a combattere sul fronte greco. Nel 1944 partecipò con Gentili, Dominici e Piancastelli alla Mostra degli Artisti Liberi a Grosseto, e poi fu tra i promotori del Circolo artistico grossetano che si riuniva nella galleria della Chimera. Nel 1955 partecipò alla Rassegna di pittura realista del capoluogo e nel 1958 alla Mostra dei Senesi e Grossetani a Roma. Nella primavera del 1965 tenne la sua prima personale nella galleria Contemporarte di Grosseto, e altre personali le allestì nel 1969 e nel 1978. Nel 1983, dopo la sua morte, Grosseto gli ha dedicato una retrospettiva, curata da Paolo Bianchi e Roberto Ferretti, nel Museo Archeologico.

Property

Comune di Grosseto

Preservation status

buona