ARTE CONTRO L'OMOFOBIA, Sala Cedav, Grosseto 24-31 maggio
Vernissage martedì 24 maggio ore 18.30
Principalmente l'arte, attraverso le sue variegate e diversificate sfaccettature sembra lo strumento più adatto per descrivere e contenere tutto ciò che ci circonda; così nello spazio espositivo del Cedav le fotografie di Stefano Chiodini, le opere pittoriche di Luca Grechi, sculture e installazioni di Alessia Sadotti, una scultura di Samuele Pari, un'installazione di Isabella Vitale, le T-shirts create da Simone Ambrosio e altre numerose opere contribuiscono a ridurre la distanza e il pregiudizio sulle diversità affettive e identitarie, ritenute ancora ai nostri tempi un pericoloso ostacolo al “corretto” sviluppo della società, invece di un importante momento di interscambio.
Le quattro opere pittoriche di Luca Grechi mostrano, con un vibrante e deciso segno grafico, momenti di sensuale affettività tra persone lgbtqi, immortalate con semplicità e in atteggiamenti naturali; gli scatti in bianco e nero di Stefano Chiodini, alla stregua di fotogrammi cinematografici, sottesi tra rivelazione e occultamento dei corpi, rivelano grande raffinatezza e sensibilità; le sculture e l'installazione di Alessia Sadotti, nelle quali il gesto di mostrarsi evoca la forza di uscire da una cornice, dalle chiusure artefatte della mente, stabiliscono una nuova apertura verso la realtà, dove due sguardi si incontrano e si riconoscono, eternizzandosi nella materia, in modo da non perdersi al di là degli eventi e delle paure. A ulteriore riprova della volontà di creare un ponte attraverso l'arte l'Albero delle idee, scultura-installazione di Isabella Vitale, permette ai visitatori di interagire e di poter lasciare un proprio pensiero che potrà essere pubblicato sul sito dell'associazione Arcigay, nella pagina web dedicata alla mostra. In conclusione potranno diventare simbolo della mostra magliette create da Simone Ambrosio che saranno presentate in un catalogo da poter consultare per tutto il periodo dell'esposizione grossetana.
La pluralità e la varietà dei mezzi grafici, pittorici, fotografici, scultorei, finanche di design di moda con cui si sono misurati gli artisti chiamati a intervenire diventano espressione visibile e tangibile della pluralità dell'affettività umana, percepita in tutte le sue possibili combinazioni e declinazioni, in contrapposizione netta all'omologazione, spesso ritenuta rifugio e riparo sicuro rispetto a ciò che è considerato lontano e nocivo, solo perchè non abbastanza conosciuto o compreso.
testo: Serena Pacchiani